Oggi essere proprietari di una casa per molte persone rappresenta un sogno, un obiettivo da raggiungere per ottenere autonomia e stabilità. É tuttavia un percorso arduo e costituisce il culmine, l’apice, di una strada piena di sacrifici esistenziali e lavorativi.
L’acquisto di una casa è però anche il risultato di una trattativa e procedura che intercorre tra le parti, ossia l’acquirente e il venditore, che spesso è lunga e composta di vari passaggi importanti.
Tuttavia fortunatamente esistono delle agevolazioni previste dallo Stato per l’acquisto di un immobile da destinare a prima casa.
Un primo passaggio da parte dell’acquirente è sicuramente l’accesso ad un mutuo bancario. Molte persone infatti vi fanno riferimento, poiché non hanno denaro sufficiente per l’acquisto diretto dell’immobile.
Altro passaggio fondamentale è la dimostrazione, da parte dell’acquirente nei confronti del venditore, della volontà di procedere all’acquisto dell’immobile e di concludere in modo positivo un eventuale contratto preliminare stipulato tra le parti.
Per evidenziare questa volontà è previsto il versamento di una somma iniziale di denaro. Tale somma può essere versata a titolo di acconto o di caparra.
In seguito ti spieghiamo in particolare la caparra confirmatoria e le differenze che intercorrono tra quest’ultima e l’acconto.
Caparra confirmatoria: acquisto casa con garanzia di inadempimento
La caparra confirmatoria è una somma versata a titolo di garanzia di inadempimento del contratto.
Se si arriva al rogito, la caparra dovrà essere restituita o convertita in acconto prezzo.
Nel caso in cui la vendita non sia conclusa per responsabilità dell’acquirente, il venditore potrà trattenere la caparra, se invece è il venditore a bloccare la vendita, l’acquirente potrà chiedere la restituzione del doppio della somma versata.
Per quanto riguarda la somma da versare, non c’è un minimo o un massimo, ma solitamente si aggira intorno al 10-20% del prezzo di acquisto.
La caparra è fondamentale che sia versata al momento della stipula del compromesso (anche se non obbligatorio) e per il pagamento è consigliabile firmare un assegno non trasferibile intestato al venditore.
Acconto o caparra confirmatoria: quali sono le principali differenze
Per cominciare l’acconto è un anticipo sul prezzo di vendita, mentre la caparra è una garanzia che tutela entrambe le parti nell’ipotesi in cui l’acquisto non vada a buon fine.
L’acconto quindi non ha alcuna funzione di garanzia e, nel caso in cui il preliminare di compravendita immobiliare non vada a buon fine, va semplicemente restituito all’acquirente.
La caparra invece ha la funzione di garanzia e può anche diventare acconto prezzo al momento del rogito notarile, ma la sua funzione principale è quella appunto di garantire entrambe le parti (cliente e venditore) rispetto all’eventuale inadempimento dell’altra.
In parole povere: se l’acquirente si dimostrasse inadempiente alla compravendita perderebbe la caparra a favore del venditore, e viceversa se fosse il venditore la parte inadempiente, dovrebbe restituire all’acquirente il doppio della caparra.
Per quanto riguarda l’acconto, se non si arriva al rogito tale somma dovrà essere sempre restituita all’acquirente, anche nel caso in cui la mancata vendita sia imputabile a quest’ultimo.
Tuttavia il venditore potrebbe comunque eventualmente denunciare il presunto acquirente per richiedere il risarcimento dei danni subiti dal mancato adempimento, e quindi dalla mancata conclusione dell’acquisto, a patto che si riesca a dimostrarlo in tribunale.
L’elemento che pertanto caratterizza e distingue l’acconto è la sua temporaneità, poiché nessuna delle controparti ha diritto a trattenere tale somma di denaro, nemmeno se una delle due sostenesse di aver subito un torto o un danno.
Come avrai capito è di fondamentale importanza utilizzare i termini corretti ed un modo corretto per stipulare un contratto preliminare, così da poterti garantire una vendita sicura.
Essere consci della natura del pagamento anticipato, ricevuto ovvero effettuato, pone infatti entrambi i contraenti al riparo da incomprensioni dalle quali possano discendere dei contenziosi, nonché dal rischio di essere vittima di abusi che potrebbero essere perpetrati da una controparte in mala fede.
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