Il 2020 è ormai un anno famoso, poiché caratterizzato dall’emergenza coronavirus. Il Covid-19, come ben sappiamo, ha impattato su praticamente tutti i settori, compreso quello immobiliare: l’andamento dei canoni di locazione, chiamati più comunemente affitti, è stato condizionato in questo periodo storico.
L’offerta del mercato si è mediamente ampliata, grazie ad un calo dei canoni di affitto, all’incirca del 7.5%: in media il canone italiano è passato dai 616 euro del 2019, ai 570 euro del 2020.
L’affitto infatti è la parte anticiclica del mercato immobiliare: vede un aumento della richiesta di abitazioni durante le fasi di economia debole.
Nel primo trimestre dell’anno, in effetti, le dinamiche erano positive, il mercato vivace, i canoni crescevano e la richiesta era abbondante.
Per quanto riguarda la seconda parte dell’anno era stata ipotizzata un’accelerazione del mercato dell’affitto, un aumento di richiesta e offerta e uno spostamento di immobili dal mercato della compravendita a quello dell’affitto.
A settembre effettivamente l’immagine era quella supposta, con però delle piccole eccezioni.
Andamento affitti 2020: l’incertezza che si ripercuote sul mercato
C’è stata quindi una generale crescita nell’offerta di beni immobili, soprattutto nelle zone centrali, ma qual è il motivo?
L’incertezza della pandemia da parte di alcuni gruppi ha avuto impatto sugli affitti. Molti appartamenti precedentemente destinati all’affitto breve e appartamenti di studenti fuori sede sono di fatti rimasti sfitti.
É stato poi registrato un calo della domanda proprio in due segmenti particolarmente influenzati dall’emergenza sanitaria Covid-19: i lavoratori trasferisti che hanno proseguito la propria attività in smart working (29.5% delle richieste, in calo del -3.7%), e appunto, gli studenti fuori sede, di cui la maggior parte ha deciso di optare per la didattica a distanza, a fronte della situazione di incertezza concernente la possibilità di seguire l’anno accademico in presenza (14.8% della domanda, in calo del 3.2%).
Per quanto riguarda gli studenti, è stata svolta un’indagine che, confrontando lo stesso periodo, dal 1 giugno al 13 settembre, nei due anni successivi, 2019 e 2020, ha evidenziato che il numero di incarichi di affitto presso le agenzie immobiliari è cresciuto considerevolmente. Questo perché rivolgersi ad un professionista dà maggiore sicurezza.
Andamento affitti 2020: cosa è cambiato nell’anno della pandemia
La domanda di affitto residenziale “classica”, che costituisce il 54.0% del totale della richiesta abitativa è aumentata del +7.8% rispetto al 2019, beneficiando anche di canoni di locazione in calo grazie ad un maggior numero di opportunità interessanti sul mercato.
É cambiata anche la tipologia di appartamenti ricercati. La domanda si è spostata infatti dai trilocali a tagli dimensionali maggiori, soprattutto da parte delle famiglie.
Le due categorie “critiche” citate in precedenza, ovvero studenti e lavoratori, nel 2020 hanno preferito soluzioni piccole e autonome, come bilocali, a differenza degli anni precedenti, in cui la domanda ricadeva su immobili più spaziosi da condividere.
Novità del 2020 che caratterizza il settore immobiliare è la cosiddetta “clausola Covid“, chiamata anche di salvaguardia o di forza maggiore.
Con essa conduttore e locatore possono tutelarsi, in particolar modo in questo difficile momento storico caratterizzato dall’emergenza coronavirus.
Avere inserito questa clausola all’interno del contratto di locazione è stato fondamentale, altrimenti non si sarebbero più locati gli immobili.
Dopo ciò che è accaduto nessuno ha più fiducia e, purtroppo, la pandemia ha creato un precedente che nessuno dimenticherà.
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