Cambio residenza: dove farlo, come e con quali tempistiche

Cambio di residenza

Il cambio di residenza è necessario in caso di trasferimento in un nuovo Comune. In particolare, serve per poter usufruire di diverse agevolazioni, come ad esempio quelle per l’acquisto della prima casa o per beneficiare di alcuni tipi di esenzione.

Vediamo dunque come funziona il cambio di residenza e come farlo.

A cosa serve cambiare residenza e in quale modo ciò tutela i tuoi diritti?

Innanzitutto, partiamo dal principio. Infatti, non per tutti è chiaro il perché di questo passaggio, ma se non si sa a cosa serve la residenza diventa complicato capire pienamente l’importanza di comunicare subito il cambio. 

Innanzitutto, devi sapere che con residenza anagrafica si intende il luogo in cui un cittadino ha la prima casa, dunque la dimora in cui vive. Non un posto occasionale e nemmeno il domicilio, che potremmo vedere invece come la sede dei propri interessi.

Ma a questo punto, a cosa serve la residenza? Qual è la differenza effettiva con il domicilio? Diciamo che il domicilio è il punto di convergenza dei propri affari o interessi e non deve necessariamente coincidere con la residenza, che è invece la dimora abituale di un individuo.

Registrare la residenza presso il proprio Comune è un dovere: è presso l’indirizzo di residenza, registrato all’Anagrafe, che arrivano raccomandate e documenti. Attenzione dunque all’indirizzo dichiarato, perché la notifica di tentativo di consegna risulterà valida anche se l’immobile è vuoto da tempo.

La residenza, secondo la Cassazione, si basa su due elementi: la permanenza in un certo luogo e la volontà di restarci. In presenza di questi due fattori la Pubblica amministrazione non può negare il cambio residenza al cittadino.Una volta iscritto all’Anagrafe comunale come residente, il cittadino ottiene i certificati anagrafici e la possibilità di accedere ai servizi demografici.

Inoltre, una volta fissata la residenza, sarà stabilita anche la competenza territoriale dell’organo giudiziale, il luogo di notificazione degli atti e sarà possibile avere un contratto di lavoro o aprire una partita Iva, avere diritto di voto presso la circoscrizione assegnata e soprattutto diritto all’assistenza sanitaria, alla previdenza sociale e alla difesa in caso di controversia. 

Come avrai notato la residenza in sé serve anche a tutelare i tuoi diritti, motivo per cui è importante procedere al cambio non appena possibile. Ma quali sono i documenti necessari e quali le modalità e le tempistiche per richiedere il cambio residenza? Scopriamolo subito.

Come fare il cambio di residenza?

Per il cambio di residenza ti basterà scaricare la domanda dal sito internet del tuo Comune. Compila i dati richiesti e poi inviala tramite raccomandata o per via telematica all’Anagrafe del nuovo Comune di residenza entro 20 giorni dal trasferimento.

Volendo, se fai fatica con la modulistica online e hai bisogno di fare qualche domanda, potrai recarti presso l’Ufficio Anagrafe del nuovo Comune di residenza e compilare la dichiarazione, sempre entro 20 giorni da quando si è residenti nella nuova abitazione.

Sarà l’anagrafe del nuovo Comune a comunicare d’ufficio il trasferimento avvenuto al Comune di provenienza.

Quali sono le tempistiche per il cambio residenza?

Non ti preoccupare, sappiamo che le tempistiche sono il fattore che più spaventa quando si parla di cambio residenza, ma in realtà devi sapere che grazie al decreto semplificazioni l’iter per comunicare il cambio è diventato molto più veloce.

Come già accennato, la comunicazione di trasferimento va effettuata entro venti giorni dalla data in cui si sono verificati i fatti utilizzando apposita modulistica, disponibile anche online sul sito istituzionale del comune. In un click avrai già tutto a portata di mano!

Niente code infinite che ti creano noie e niente perdite di tempo: ti basterà compilare i campi richiesti e inviare la documentazione dove indicato. Ovviamente bisogna stare attenti a ciò che si dichiara e prestare attenzione a compilare tutti i campi: in caso di informazioni fornite non corrispondenti al vero verranno applicate le disposizioni previste dagli articoli 75 e 76 del decreto del 28 dicembre 2000, n. 445, che recitano che se nel corso degli accertamenti svolti dovessero emergere discordanze con la dichiarazione resa, l’ufficiale di anagrafe sarà tenuto a segnalarle alle autorità di pubblica sicurezza e al Comune di provenienza.

Quali documenti servono per cambiare residenza e quanto costa?

Chiaramente, sia che tu decida di fare la domanda online o direttamente presso gli uffici, hai bisogno di avere con te tutta una serie di documenti indispensabili al momento della richiesta.

In particolare, ti serviranno:
– fronte/retro della carta d’identità;
– fronte/retro del codice fiscale;
– copia del contratto di locazione o di acquisto della nuova residenza;
patente di guida;
libretto di motocicli e autoveicoli intestati.

In caso di eventuali dubbi, va sul sito istituzionale del tuo Comune o chiama direttamente in sede per avere conferma dei documenti da portare. Ad ogni modo, non sono previste spese per comunicare il cambio residenza.

Come avvengono i controlli da parte delle istituzioni?

La verifica dell’effettivo uso della dimora tramite polizia municipale o altro personale avviene nei 45 giorni successivi alla presentazione dell’istanza. Nel caso in cui non dovessi ricevere controlli, non ti preoccupare. Anche il silenzio si considera assenso.

I problemi sorgono invece se l’amministrazione si pronuncia con un rigetto della richiesta di cambio, in seguito al quale viene ripristinata la residenza precedente.

In genere, il rifiuto della domanda accade in caso di dichiarazioni false che, ci teniamo a ricordarlo, possono essere punite ai sensi del Codice Penale. In questo caso, si tratta di reato di falso ideologico punibile con una pena che va dai 3 mesi ai 2 anni.

Residenza, bonus e agevolazioni

Registrare la residenza, come già visto, comporta tutta una serie di vantaggi. Un esempio è il bonus prima casa, agevolazione per chi ha acquistato o sta per acquistare casa e per cui è necessaria la residenza nel comune in cui è situato l’immobile agevolato e contribuente e familiari devono dimorarvi abitualmente.

Inoltre, la residenza è importante anche per quanto riguarda le tasse, in particolare Imu e Tasi, considerato che la normativa generale prevede che non si paghino le imposte sull’abitazione principale.

Però, per saperne di più ed essere certo di cosa andrai a pagare e di quali benefici hai diritto, il consiglio è sempre lo stesso. Rivolgiti a esperti del settore, proprio come noi di MasterCasa Nadali. Vedrai, a ogni tuo dubbio troveremo risposta!