Gli incentivi fotovoltaico in Italia sono vari: installare pannelli fotovoltaici, infatti, conviene. Modificando leggermente le proprie abitudini in casa, è possibile raggiungere fino al 90% di autoconsumo, risparmiando notevolmente sulla bolletta.
Prima di valutare l’eventuale installazione di un impianto, però, è bene verificare se nella propria regione esistono contributi specifici. Ad ogni modo, i pannelli di ultima generazione hanno un ottimo rendimento e un costo che, negli anni, si è notevolmente abbassato.
Ma adesso, vediamo insieme gli incentivi fotovoltaico messi a disposizione dallo Stato per incoraggiare l’installazione di impianti.
Incentivi fotovoltaico passati: il progetto “Conto Energia”
Innanzitutto, bisogna dire che lo Stato Italiano riconosce una serie di incentivi a coloro che installano un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, indipendentemente dal fatto che si tratti di un singolo o di un ente commerciale.
Il programma italiano per gli incentivi prevede, però, norme e decreti che è bene conoscere. Il primo progetto volto a incrementare la produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica è stato “Conto Energia“, entrato in vigore nel mese di settembre 2005 e terminato il 6 luglio 2013.
Il programma consentiva di ottenere una remunerazione dei chilowattora prodotti in esubero ad un prezzo superiore a quello standard. In questo modo, chi produceva energia elettrica per uso personale, o in più, non doveva pagare bollette dell’elettricità all’azienda competente.
Si trattava, dunque, di un provvedimento davvero vantaggioso il cui obiettivo, ancora in vigore, era quello di ridurre l’inquinamento abbattendo le quantità di carbonio prodotto dall’impianto elettrico standard.
Il “Conto Energia”, come già accennato, ha avuto fine nel 2013, a causa del raggiungimento della soglia limite di 6,7 miliardi di euro.
Pannelli fotovoltaici, incentivi: la detrazione fiscale
Per quanto riguarda i pannelli fotovoltaici, gli incentivi e i provvedimenti che hanno seguito il “Conto Energia” sono stati vari. Per prima cosa, è stata applicata la detrazione fiscale del 50% per il risparmio energetico, ancora valida fino al 31 dicembre 2019, con possibilità di proroga.
Si tratta di uno sconto sulle imposte dei redditi, scalato annualmente, per un periodo massimo di 10 anni. L’unico fattore necessario per poter accedere alla detrazione è l’installazione di un impianto fotovoltaico di potenza non superiore ai 20 kWp, la cui produzione sia destinata al solo uso domestico.
Gli impianti fotovoltaici ad uso abitativo, così come tutti i pannelli solari, posso accedere all’IVA agevolata al 10%, anziché all’IVA al 22%. L’iva agevolata viene applicata anche ai singoli accessori legati all’installazione dell’impianto, come inverter e batterie, e ai costi come la manodopera.
Per quanto riguarda i sistemi di accumulo per fotovoltaico, nel 2019 si può accedere alla detrazione fiscale del 50%, poiché considerati accessori essenziali per ottenere la massima resa dai pannelli fotovoltaici, dunque soggetti a incentivi per fotovoltaico.
Il sistema di accumulo, infatti, sovviene ai bisogni energetici, in quanto gli impianti hanno il limite di funzionare solo durante le ore di luce solare. L’energia elettrica, però, si consuma maggiormente durante le ore serali, motivo per cui, uno storage di energia nelle batterie rende disponibile l’elettricità prodotta in qualsiasi ora del giorno.
Incentivi fotovoltaico 2019: il decreto Fer
Dopo questa lunga introduzione, parliamo dei nuovi incentivi per il fotovoltaico nel 2019. Per quest’anno, la Commissione Europea ha dato il via libera al decreto FER 1, un piano di contributi finanziari per la produzione di energia elettrica rinnovabile pari a 5,4 miliardi di euro.
Nel decreto Fer sono inclusi unicamente gli impianti con una potenza superiore ai 20 kW, ad eccezioni di quelli installati su terreni agricoli. Al di sotto di questa soglia, non è possibile beneficiare delle detrazioni fiscali.
L’incentivo viene calcolato sull’energia immessa in rete per 20 anni e non sull’energia destinata all’autoconsumo. D’altronde, questa cifra sarebbe comunque inferiore al risparmio ottenuto con l’energia autoprodotta ad uso personale.
Per quanto riguarda gli impianti residenziali, non cambia nulla: il Fer, infatti, non si sovrappone alla detrazione del 50%. È possibile presentare la domanda entro il 30 settembre 2019.
In seguito, il GSE pubblicherà una graduatoria con gli impianti ammessi entro 90 giorni dalla chiusura della domanda. Le tariffe riportare sul Decreto sono:
- 11 cent/kWh fino a 100 kW;
- 9 cent/kWh fino a 1 MW;
- 7 cent/kWh oltre 1 MW.
Per ottenere gli incentivi fotovoltaico, è necessario rispettare una serie di requisiti: per gli impianti che superano il MW, tutto verrà basato sulla cifra del ribasso offerto, mentre quelli di potenza inferiore devono avere o un impianto fotovoltaico che sostituisca il tetto in amianto, con precedenza data agli edifici pubblici (per i quali sono riservati oltre 100 MW alla prima asta), o uno installato su cave dismesse e su luoghi contaminati (45 MW riservati alla prima asta), oppure deve trattarsi di un complesso di impianti.
Il tetto fissato del contatore Fer impianto 2019 è di 4.9 miliardi di euro l’anno per un limite di 5.8 che, una volta raggiunto, segnerà la fine del progetto. Ad ogni modo, l’ultima asta è prevista per maggio 2021.
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