
Il Superbonus 110% è un’agevolazione destinata a chi esegue lavori di ristrutturazione e che consiste in una detrazione del 110% delle spese sostenute per tutti i tipi di interventi destinati a migliorare l’efficienza energetica, come isolamento termico e nuovi impianti di climatizzazione, e a minimizzare il rischio sismico.
Il Superbonus del 110% doveva inizialmente valere solo per i lavori effettuati dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, ma con l’audizione sull’applicazione delle misure per la riqualificazione energetica e sismica del 24 novembre 2020 sembra che sia stata accertata l’eventualità di una proroga del Superbonus, permettendo così a più persone di beneficiare dell’agevolazione ridotta.
Incentivare la popolazione a migliorare il patrimonio immobiliare dal punto di vista energetico e della sicurezza sismica resta infatti una priorità. Dunque, nonostante il fatto che si tratti in ogni caso di una “misura shock”, dunque di breve termine, la proroga è ormai certa.
Vediamo adesso qualche informazione in più e quali sono i requisiti per accedere al Superbonus.
Chi può accedere al Superbonus 110%?
I soggetti che possono fare richiesta per accedere all’agevolazione sono i seguenti:
– persone fisiche, ma solo per gli immobili che non fanno parte di beni aziendali né che destinati all’esercizio di attività commerciali/professionali;
– condomini, ma in questo caso va indicato un amministratore o il condomino che si farà carico delle pratiche richieste;
– IACP, (istituti autonomi case popolari) o enti aventi le stesse finalità sociali o che rispondono ai requisiti “house providing” della legislazione europea. Per questo segmento, c’è un vantaggio in più: la detrazione è infatti possibile in caso di spese effettuate fino al 30 giugno 2022;
– cooperative di abitazione in caso di interventi realizzati su immobili propri assegnati in ai soci;
– ONLUS, associazioni di volontariato e promozione sociale ma anche circoli sportivi dilettantistici.
Chiaramente, per fare domanda di detrazione è necessario essere proprietari dell’immobile secondo un titolo legalmente riconosciuto. Possono fare dunque domanda i proprietari/nudi proprietari, locatari previo consenso del possessore e familiari conviventi del possessore, ammesso che quest’ultimo di intesti le spese.
In caso di cessione dell’immobile soggetto ai lavori di riferimento, le quote residue di superbonus passano all’acquirente, salvo diverso accordo. In caso di successione, passano all’erede.
In caso di persone fisiche è possibile utilizzare le detrazioni fino a un massimo di due unità immobiliari. Per gli interventi condominiali hanno diritto alla detrazione anche i possessori di sole pertinenze che hanno partecipato alla spesa.
Sono escluse le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9, ovvero le abitazioni di lusso. Secondo il decreto, il Superbonus 110% sarà suddiviso in 5 rate di pari importo da recuperare nelle 5 dichiarazioni dei redditi immediatamente successive all’esecuzione dei lavori.
Con quali interventi è possibile richiedere il Superbonus?
Come già accennato, gli interventi che danno diritto alla detrazione possono essere di tipo energetico o sismico. Questi possono riguardare la singola unità immobiliare o il condominio, ammesso che siano già esistenti e non in costruzione.
Gli interventi di isolamento termico devono interessare l’involucro dell’edificio ricoprendo un’area superiore al 25% della superficie lorda disperdente della struttura. I materiali isolanti scelti devono rispettare i criteri ambientali minimi stabiliti dal decreto dell’11 ottobre 2017.
Il massimo della detrazione possibile corrisponde a una spesa massima di 40.000 euro, che in caso di strutture va moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio (minimo 2, massimo 8 unità; se l’edificio supera le 8 unità abitative il massimale si abbassa a 30.000 euro a unità).
Per gli edifici unifamiliari o per gli appartamenti in condominio la spesa massima detraibile è di 50.000 euro.
Altri interventi possono essere quelli per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento di classe A e che conducano un risparmio di energia pari al 20% e collettori solari, oltre alla produzione di acqua calda sanitaria.
La detrazione spetta anche per le spese di smaltimento o bonifica dell’impianto sostituito, per la sostituzione della canna fumaria collettiva con apparecchi a condensazione.
La spesa massima per usufruire del Superbonus è di 20.000 euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici fino a 8 unità. Se le unità sono più di 8 la spessa massima per ognuna si abbassa a 15.000 euro. In caso di interventi su edifici singoli, la spesa massima è di 30.000 euro.
Se su di uno stesso immobile vengono eseguiti più interventi che danno diritto al superbonus, ciò che si può detrarre è la somma dei limiti di spesa fissati per ogni intervento.
La detrazione si applica anche alle spese necessarie all’intervento, dunque acquisto di materiali, progettazione e spese professionali e di installazione e su altri lavori di riqualificazione energetica, oltre che sull’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici e di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica, la cui detrazione spetta su una spesa massima di 48.000 euro/entro il limite di spesa di 2.400 euro per kW oppure 1.600 euro per kWp nel caso in cui sia contestuale anche un intervento di ristrutturazione edilizia.
Non si ha accesso alla detrazione nel caso in cui si percepissero altri incentivi pubblici previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale.
Per quanto riguarda gli interventi antisismici, sono idonei tutti quelli compresi nel sismabonus in vigore con limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare situata in zona sismica 1, 2 o 3 e sono detraibili anche le spese sostenute per la realizzazione congiunta di sistemi di monitoraggio strutturali o in caso di acquisto di case antisismiche.
Come si ottiene la detrazione 110%?
Per ottenere il Superbonus 110%, gli interventi devono permettere di migliorare almeno 2 classi energetiche oppure, nel caso in cui si fosse impossibilitati, bisogna ottenere il passaggio alla classe energetica più alta, dimostrandolo poi con l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.) pre e post intervento che deve essere rilasciato dal tecnico abilitato, così come sempre il tecnico di riferimento deve asseverare tutti gli interventi tecnici abilitati in modo da valutare il rispetto dei requisiti.
I tecnici abilitati sono tenuti a loro volta a stipulare una polizza di assicurazione della responsabilità civile in base al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi che hanno certificato.
In caso contrario, chiunque rilasci attestazioni e asseverazioni scorrette o fasulle sarà soggetto a una sanzione da 2.000 a 15.000 euro per dichiarazione infedele. La validità dell’asseverazione dipende da alcune volontà e azioni del tecnico.
In particolare, deve dichiarare di voler ricevere ogni comunicazione con valore legale a un indirizzo di posta certificata (necessario in caso di contestazione), ma anche il massimale della polizza assicurativa, il rispetto dei requisiti previsti dalla norma, la certificazione delle spese sostenute in relazione agli interventi realizzati e una copia della polizza assicurativa.
L’asseverazione viene rilasciata o al termine dei lavori o nel caso in cui questi siano almeno al 30% del progresso complessivo e deve essere resa disponibile online sul sito di ENEA tramite la modulistica ufficiale.
Una copia dell’asseverazione deve essere trasmessa dal tecnico ad ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico) entro 90 giorni dal termine dei lavori, insieme a una copia degli altri documenti sopra elencati e i dati anagrafici personali. In seguito, Enea potrà fare controlli a campione delle asseverazioni presenti sul portale.
Per ottenere il superbonus è inoltre necessario effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario o postale parlante in cui devono essere presenti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita Iva del destinatario del bonifico.
Inoltre, è necessario depositare in Comune la relazione tecnica dell’intervento, ottenere l’attestato di prestazione energetica pre e post intervento e trasmettere telematicamente sul sito Enea dedicato entro 90 giorni dalla fine dei lavori i dati dell’APE per compilare la scheda descrittiva e quella informativa (dati anagrafici dell’immobile, dati beneficiari e spese complessive sostenute).
Cos’è la cessione della detrazione?
Altra alternativa è la cessione della detrazione. In questo caso, in accordo con il fornitore, è possibile ottenere uno sconto in fattura di importo pari alla spesa da sostenere, che sarà lui poi a recuperare come credito d’imposta, che è anche possibile cedere a terzi, tra cui banche.
Il fornitore o gli altri soggetti possono cedere a loro volta il credito d’imposta nei confronti dello Stato ad altri soggetti.
Per accedere alla cessione del credito è necessario richiedere ad un CAF o a un professionista abilitato il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che certifichi la presenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta.
La cessione del credito deve venire poi comunicata all’Agenzia delle entrate tramite attraverso la modulistica online. La cessione del credito è un’opportunità soprattutto se percepisci solo redditi soggetti a tassazione separata, imposta sostitutiva o se addirittura fai parte della no tax area.
L’unico lato negativo del Superbonus 110%? La burocrazia. I documenti richiesti sono molti e non sempre è immediato capire cosa fare. Per questo motivo, se vuoi saperne di più, è bene rivolgerti a un professionista del settore per essere seguito e capire come fare richiesta di questa detrazione.
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